Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplosi.
- giorgio16
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
In pratica è una carica cava.
- wyngo
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
...si Giorgio, una carica cava allungata...in questo caso specifico prevede sia il taglio dell'involucro metallico, che, come ha detto Aldo, anche la combustione dell'esplosivo contenuto. Questa tecnica si chiama Low order, ovvero basso ordine e viene impiegata per prevenire la detonazione dell'esplosivo, ovvero consentirne la sola combustione rapida e violenta.
Questa tecnica, innovativa ha dei parametri abbastanza stringenti e viene contemplata comunque tenendo in considerazione sempre una possibile detonazione dell'ordigno stesso.
Nel corso del tempo sono state svilppate speciali cariche cave allungate e focali che permettevano la perforazione dell'involucro metallico e contestualmente la combustione dei caricamenti; queste sono principalmente impiegate nelle munizioni perforanti scoppianti, ove l'involucro è molto spesso e la quantita' d'esplosivo interna è minima oppure nelle grosse bombe d'aereo dove viceversa, l'alto peso di esplosivo poteva provocare , detonando, enormi danni.
In ogni caso tali tecniche possono essere sfruttate con successo su ogni tipologia di munizioni, prevenendo il regolare funzionamento e gli effetti scheggianti e pressori degli ordigni inesplosi.
Ciao Francesco
Questa tecnica, innovativa ha dei parametri abbastanza stringenti e viene contemplata comunque tenendo in considerazione sempre una possibile detonazione dell'ordigno stesso.
Nel corso del tempo sono state svilppate speciali cariche cave allungate e focali che permettevano la perforazione dell'involucro metallico e contestualmente la combustione dei caricamenti; queste sono principalmente impiegate nelle munizioni perforanti scoppianti, ove l'involucro è molto spesso e la quantita' d'esplosivo interna è minima oppure nelle grosse bombe d'aereo dove viceversa, l'alto peso di esplosivo poteva provocare , detonando, enormi danni.
In ogni caso tali tecniche possono essere sfruttate con successo su ogni tipologia di munizioni, prevenendo il regolare funzionamento e gli effetti scheggianti e pressori degli ordigni inesplosi.
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L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
Ormai siete diventati troppo sofisticati.
Ai bei tempi l'attrezzatura era composta da 1 martello, una chiave inglese e ....la medaglietta di S.Barbara.
Oppure come diceva l'amico di Juan nel film "Giù la testa" ......per gli esplosivi servono solo due cose "Prosperi e coglioni" [icon_246 [icon_246 [icon_246 [icon_246
https://www.youtube.com/watch?v=OsAnyUpRm94
Ai bei tempi l'attrezzatura era composta da 1 martello, una chiave inglese e ....la medaglietta di S.Barbara.
Oppure come diceva l'amico di Juan nel film "Giù la testa" ......per gli esplosivi servono solo due cose "Prosperi e coglioni" [icon_246 [icon_246 [icon_246 [icon_246
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
EOD, quando scrivo "rapida combustione dell'esplosivo" cosa intendi?
Un ufficiale di artiglieria mi raccontava che il TNT contenuto nei proietti spaccati durante le esercitazioni bruciava come un ciocco di legno ed ovviamente voleva il suo tempo...
Un ufficiale di artiglieria mi raccontava che il TNT contenuto nei proietti spaccati durante le esercitazioni bruciava come un ciocco di legno ed ovviamente voleva il suo tempo...
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
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- wyngo
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
Gli esplosivi si dividono in due grandi famiglie i deflagranti, ovvero che sviluppano un lavoro meccanico mediante la generazione di grossi volumi di gas e con velocita' di reazione nell'ordine delle centinaia di metri al secondo, e gli esplosivi detonanti che hanno velocita' nell'ordine delle migliaia di metri al secondo e hanno capacita' di taglio di strutture metalliche o con elevate densita'.
...l'esplosivo, in genere si decompone in tre maniere:1-lentamente o si infiamma;2-va' in combustione rapida o deflagra;3- detona...
La decomposizione o infiammazione è la combustione lenta a fiamma libera in genere, essa si sviluppa su un punto della massa del materiale, ne avvolge tutta la superficie e prosegue verso il centro, lentamente; la combustione rapida o deflagrazione è una reazione esotermica, più o meno veloce, che si misura entro le centinaia di metri di velocita' al secondo, dove segue le stesse fasi della combustione ma in maniera decisamente piu' veloce...infine la detonazione è una reazione fortemente esotermica e autosostenentesi, che sviluppa luce, calore e pressione in alti volumi e si misura nell'ordine delle migliaia di metri al secondo e si sviluppa dopo un'adeguata causa esterna e prosegue, autosostenendosi per onde successive, nel materiale stesso, verso il lato diametralmente opposto da quello dell'origine.
Le polveri da lancio , la polvere nera e le micce deflagrano, il TNT, il T4 e la pentrite detonano se sottoposti a shock meccanici o esplosivi ma vanno in combustione in determinate circostanze...come ha detto Centerfire.
L'obbiettivo delle tecniche di low order è quello di creare accessi agli involucri degli ordigni e di mandare in combustione rapida l'esplosivo contenuto senza sconfinare nelle devastanti conseguenze delle detonazioni...anche se il confine, come dicevo, è molto labile.
Convinto di aver trattato questa particolare branca in maniera molto superficiale , ho cercato di rendere potabile al pubblico una serie complessa di nozioni di chimica e di esplosivistica...ulteriori integrazioni sono sempre gradite.
Ciao Francesco
...l'esplosivo, in genere si decompone in tre maniere:1-lentamente o si infiamma;2-va' in combustione rapida o deflagra;3- detona...
La decomposizione o infiammazione è la combustione lenta a fiamma libera in genere, essa si sviluppa su un punto della massa del materiale, ne avvolge tutta la superficie e prosegue verso il centro, lentamente; la combustione rapida o deflagrazione è una reazione esotermica, più o meno veloce, che si misura entro le centinaia di metri di velocita' al secondo, dove segue le stesse fasi della combustione ma in maniera decisamente piu' veloce...infine la detonazione è una reazione fortemente esotermica e autosostenentesi, che sviluppa luce, calore e pressione in alti volumi e si misura nell'ordine delle migliaia di metri al secondo e si sviluppa dopo un'adeguata causa esterna e prosegue, autosostenendosi per onde successive, nel materiale stesso, verso il lato diametralmente opposto da quello dell'origine.
Le polveri da lancio , la polvere nera e le micce deflagrano, il TNT, il T4 e la pentrite detonano se sottoposti a shock meccanici o esplosivi ma vanno in combustione in determinate circostanze...come ha detto Centerfire.
L'obbiettivo delle tecniche di low order è quello di creare accessi agli involucri degli ordigni e di mandare in combustione rapida l'esplosivo contenuto senza sconfinare nelle devastanti conseguenze delle detonazioni...anche se il confine, come dicevo, è molto labile.
Convinto di aver trattato questa particolare branca in maniera molto superficiale , ho cercato di rendere potabile al pubblico una serie complessa di nozioni di chimica e di esplosivistica...ulteriori integrazioni sono sempre gradite.
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
GRANDE Francesco , cosa aggiungere?
Praticamente niente hai tenuto una lezione sugli esplosivi
Ciao Aldo
Praticamente niente hai tenuto una lezione sugli esplosivi
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
Grazie Wingo! Saprai però che come altri in questo "luogo di perdizione" sono insaziabile di informazioni e rettifico la domanda:
In quanto tempo si riesce a consumare il contenuto di un'ordigno del genere?
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
Centerfire, dipende dalla grandezza della bomba e dal tipo di esplosivo, ad esempio gli esplosivi alluminizzati mediamente bruciano più velocemente ad del tritolo, i tedeschi già nella 2^ guerra mondiale usavano esplosivi alluminizzati e l'ultima bomba d'aereo che abbiamo fatto nel porto di Genova era un SB 1000 che aveva come esplosivo il trialene, circa 730Kg ha bruciato in circa 1 ora e mezza, mentre se bruci la stessa quantità di TNT ci vuole almeno il doppio del tempo.
Ciao Aldo
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
Ringrazio Aldo e Centerfire...nessuna lezione, solo un cenno molto alla larga di quello che puo' essere la tecnica, secondo me, molto innovativa del Low Order e delle sue molteplici e positive applicazioni, che Aldo ha esposto direttamente con i fatti concreti di chi lavora sul campo!
Relativamente alla richiesta di tempi di combustione posso rispondere che dipende da molte varianti...il tipo di ordigno e la sua costituzione (una granata d'artiglieria perforante scoppiante o al fosforo bianco e una bomba d'aereo sono ovviamente molto diversi concettualmente) , il tipo di caricamento dell'ordigno (esplosivi o miscele di questi o altro materiale contenuto )e infine la grandezza fisica degli ordigni stessi ( spessori metallici e natura del metallo, eventuali cariche di espulsione, di rottura etc).
Vengo a spiegare...su munizioni perforanti scoppianti dovrebbe essere usata una quantita' spropostitata di esplosivo per ottenerne la neutralizzazione, con l'alta probabilita' di proiettare schegge a grande distanza...con una piccola carica cava, esplosivo impiegato nell'ordine di 50 grammi o a volte anche meno, si ottiene la perforazione dell'involucro della munizione, la combustione violenta dell'esplosivo all'interno della munizione stessa che contestualmente contempla la neutralizzazione e l'espulsione della spoletta di base.
...tutto questo in maniera istantanea...
Nei grossi ordigni le cose vanno diversamente ma credo di poter dire che conoscendo bene la costituzione dell'ordigno, i suoi spessori e il tipo di metallo, la natura esatta del caricamento interno, la tecnica puo' portare a risultati sorprendenti e anche se non completamente senza conseguenze ( la combustione violenta è una reazione molto vicina alla detonazione e non priva di conseguenze proiettive e pressorie).
Non vorrei andare off topic ma posto alcune immagini di un lavoro in Low-Order perfettamente riuscito, effettuato da militari francesi.
In questo caso la carica focale impiegata ha perfettamente funzionato, provocando la combustione istantanea e violenta del caricamento esplosivo della bomba d'aereo americana da 1000 libbre caricata con TNT.
In altri casi la combustione è molto piu' controllata e in altri puo' passare anche dalla combustione alla detonazione senza preavviso.
Ci sono altri parametri che servono alla perfetta riuscita dell'operazione descritta ma su questi, che sono di interesse nullo per i non addetti ai lavori, soprassiedo per i motivi evidenti.
Ciao Francesco
Relativamente alla richiesta di tempi di combustione posso rispondere che dipende da molte varianti...il tipo di ordigno e la sua costituzione (una granata d'artiglieria perforante scoppiante o al fosforo bianco e una bomba d'aereo sono ovviamente molto diversi concettualmente) , il tipo di caricamento dell'ordigno (esplosivi o miscele di questi o altro materiale contenuto )e infine la grandezza fisica degli ordigni stessi ( spessori metallici e natura del metallo, eventuali cariche di espulsione, di rottura etc).
Vengo a spiegare...su munizioni perforanti scoppianti dovrebbe essere usata una quantita' spropostitata di esplosivo per ottenerne la neutralizzazione, con l'alta probabilita' di proiettare schegge a grande distanza...con una piccola carica cava, esplosivo impiegato nell'ordine di 50 grammi o a volte anche meno, si ottiene la perforazione dell'involucro della munizione, la combustione violenta dell'esplosivo all'interno della munizione stessa che contestualmente contempla la neutralizzazione e l'espulsione della spoletta di base.
...tutto questo in maniera istantanea...
Nei grossi ordigni le cose vanno diversamente ma credo di poter dire che conoscendo bene la costituzione dell'ordigno, i suoi spessori e il tipo di metallo, la natura esatta del caricamento interno, la tecnica puo' portare a risultati sorprendenti e anche se non completamente senza conseguenze ( la combustione violenta è una reazione molto vicina alla detonazione e non priva di conseguenze proiettive e pressorie).
Non vorrei andare off topic ma posto alcune immagini di un lavoro in Low-Order perfettamente riuscito, effettuato da militari francesi.
In questo caso la carica focale impiegata ha perfettamente funzionato, provocando la combustione istantanea e violenta del caricamento esplosivo della bomba d'aereo americana da 1000 libbre caricata con TNT.
In altri casi la combustione è molto piu' controllata e in altri puo' passare anche dalla combustione alla detonazione senza preavviso.
Ci sono altri parametri che servono alla perfetta riuscita dell'operazione descritta ma su questi, che sono di interesse nullo per i non addetti ai lavori, soprassiedo per i motivi evidenti.
Ciao Francesco
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos
Questa cosa inizia ad "intripparmi" [icon_246
Che dite, voi due guru della bonifica, di fare una monografia a 4 mani su questi aspetti degli esplosivi e della loro trattazione e neutralizzazione? Messe insieme le vostre conoscenze ed esperienze, ne salta (scusate... [icon_246 ) fuori un lavoro sicuramente denso, professionale ed interessante!
Su, su, non fatevi pregare....
Che dite, voi due guru della bonifica, di fare una monografia a 4 mani su questi aspetti degli esplosivi e della loro trattazione e neutralizzazione? Messe insieme le vostre conoscenze ed esperienze, ne salta (scusate... [icon_246 ) fuori un lavoro sicuramente denso, professionale ed interessante!
Su, su, non fatevi pregare....
Old1973
Si vis pacem, para bellum.
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