Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplosi.

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Centerfire
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da Centerfire »

Caspita, non mi immaginavo di aver tolto il tappo ad una diga, con la mia semplice curiosità! [151 [151 [151

La cosa che mi intrigava era appunto la differenza fra la combustione a cielo aperto e la deflagrazione non sapendo che esistesse un terzo livello di reazione termochimica inserita fa le due.

Certamente riuscire ad eliminare l'esplosivo senza arrivare ad ottenere l'onda d'urto di progetto è un bel vantaggio in termini di sicurezza e "fastidio" alla comunità! [264

Nei due esempi mostrati il risultato è andato contro i calcoli degli esecutori, troppo ottimisti... [204


Per noi comuni civili vedere questi oggetti in perfette condizioni dopo 70 anni dal lancio fa brillare gli occhi ma immagino che per professionisti come voi siano materiale di lavoro da consumare prima possibile, vi saranno pure venuti a noia! [icon_246

Vi è mai capitato di scoprire un'oggetto che ha attirato la vostra curiosità e voglia di sapere col dispiacere di farlo scomparire? [137
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
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EOD ITALIANO
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da EOD ITALIANO »

Certo Center diverse volte, quando incontriamo un ordigno a noi sconosciuto facciamo la cosi detta "messa in sicurezza" lo fotografiamo, misuriamo e a volte, a seconda della grandezza lo pesiamo oppure gli facciamo le radiografie, dopodicchè reperiamo le informazioni che ci servono e poi procediamo con la distruzione dell'ordigno o suo eventuale recupero se ha valore storico(solitamente gli ordigni che si trovano di meno), ovviamente eliminando l'esplosivo che vi è all'interno.
Ciao Aldo.
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wyngo
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da wyngo »

Centerfire ha scritto:Caspita, non mi immaginavo di aver tolto il tappo ad una diga, con la mia semplice curiosità! [151 [151 [151

La cosa che mi intrigava era appunto la differenza fra la combustione a cielo aperto e la deflagrazione non sapendo che esistesse un terzo livello di reazione termochimica inserita fa le due.

Certamente riuscire ad eliminare l'esplosivo senza arrivare ad ottenere l'onda d'urto di progetto è un bel vantaggio in termini di sicurezza e "fastidio" alla comunità! [264

Nei due esempi mostrati il risultato è andato contro i calcoli degli esecutori, troppo ottimisti... [204


Per noi comuni civili vedere questi oggetti in perfette condizioni dopo 70 anni dal lancio fa brillare gli occhi ma immagino che per professionisti come voi siano materiale di lavoro da consumare prima possibile, vi saranno pure venuti a noia! [icon_246

Vi è mai capitato di scoprire un'oggetto che ha attirato la vostra curiosità e voglia di sapere col dispiacere di farlo scomparire? [137
...ciao Centerfire...la deflagrazione ha una velocita' inferiore ai 1000 metri al secondo, che è di molto inferiore alle detonazioni dell'esplosivo da cava che in genere viaggia intorno ai 2500/4000 m/s ma non per questo è lenta...materiali energetici, come gli esplosivi detonanti moderni, vengono miscelati con gli esplosivi da lancio nei propellenti dei razzi o d'artiglieria, per conferire potere di spinta maggiore e quindi salta all'occhio la possibilita' che le reazioni di deflagrazione di questi esplosivi possano essere rapide, immediate e particolarmente violente, in particolare negli esplosivi sintetici ( Pentrite, T4 e loro miscele, per fare un'esempio) o peggio nelle miscele che contengono sostanze ossidanti come il nitrato di ammonio oppure come la presenza nelle miscele stesse di alluminio ( come negli ordigni subacquei o nei grossi ordigni aerei, per sviluppare grossi volumi di gas e avere effetti incendiari a seconda delle percentuali).
Ciao Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.

Leonardo da Vinci
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kanister
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da kanister »

Ora che clamori e pianti si sono calmati voglio proporvi una domanda: non è che gli artificieri palestinesi che hanno fatto esplodere il razzo israeliano che ha ucciso anche il giornalista italiano utilizzassero gli stessi mezzi della foto iniziale?
E che ne pensate della mancanza di professionalità di chi permette a degli estranei di assistere ad una disattivazione?
ciao, g.u.
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EOD ITALIANO
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da EOD ITALIANO »

Le tecniche di disattivazione e le procedure degli ehm chiamiamoli "artificieri" palestinesi non le conosco, di solito chiunque di noi fa allontanare a debita distanza chi non è del mestiere, giornalisti compresi, nel momento in cui metti le "mani" sull'ordigno ci deve essere solo l'operatore, e questa è un operazione consolidata a livello internazionale, infatti ho messo la parola artificieri tra virgolette per specificare che quei tizi sicuramente non avevano una certa forma mentis che chi è del mestiere ha, al massimo ti fai fotografare in posa plastica a mò di locandina prima di lavorare, giusto per fare scena e un po' di pubblicità, ma quando ti metti a lavorare seriamente sull'ordigno gli operatori son da soli ( noi lavoriamo in nuclei da 2 persone) a seconda dell'ordigno dai la distanza di sicurezza dove le persone, e/o autoveicoli devono stare, l'area di lavoro deve essere completamente sgombera per il raggio di sgombero che il capo nucleo ha dato, esempio : per una bomba a mano difensiva tipo Mk II il raggio della distanza di sicurezza è di 100Mt e va da se che in un area di 200Mt niente e nessuno deve stare all'interno di quell'area oltre gli operatori. Nel caso della bonifica del territorio da ordigni bellici lo sgombero e la sicurezza viene fatta dalle Forze dell'Ordine su indicazione del capo nucleo, questo durante gli interventi semplici, negli interventi particolari o complessi l sgombero e la sicurezza dell'area la fanno sempre le Forze dell'ordine, ma l'interlocutore diventa l'E.O.D.S.O. (EOD STAFF OFFICER) Ufficiale di collegamento fra le forze dell'ordine e gli operatori, questo perché l'operatore deve preoccuparsi solo dell'ordigno e di niente altro, ovviamente le indicazioni son sempre date dal capo nucleo in sede di pianificazione prima dell'intervento, perché è l'unica persona che sa quali danni potrebbe provocare l'ordigno a persone o cose.
Ciao Aldo
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kanister
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da kanister »

Si, le tecniche in uso qui da noi le ho ben comprese e, anzi, a volte mi sembrano anche eccessive, come quando fate sgomberare intere città per bombe relativamente piccole. Però come giustamente dici è meglio essere sempre prudenti e dare qualche piccolo disagio alla popolazione che piangere dei morti.
Mettendo tra virgolette il termine "artificieri" palestinesi mi hai già dato una risposta.
Ma ora dimmi, che ne pensi di una persona che pur di fare una foto si gioca la propria vita in quel modo? Quale fama gli avrebbe portato la foto di un razzo israeliano che i suoi colleghi sull'altro fronte fotografano senza problemi prima del lancio?
ciao, g.u.
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da OLD1973 »

Perché ci si fa' fotografare con in mano un trofeo ( di qualsiasi natura esso sia) piuttosto che fotografare il medesimo oggetto da una certa distanza od in posizione di sicurezza? Si vuol testimoniare di aver compiuto un gesto che (si ritiene...) non tutti possano riuscire a fare o vogliano ( per mancanza di coraggio o spericolatezza) compiere.
Nel caso del povero reporter connazionale, voleva documentare in prima persona un lavoro fatto da chi mette la sicurezza altrui prima del proprio coraggio. Purtroppo è andata male, molto male, per tutti. Ha rischiato enormemente ed ha pagato con la vita, ma un plauso glielo faccio con tutto il cuore. Tutti sono capaci di fotografare un razzo che parte per spianare un edificio, pochi se la sentono di mostrare come possa essere disinnescato un razzo che ha fallito il suo compito di morte!
Old1973

Si vis pacem, para bellum.
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da EOD ITALIANO »

Il grande Francesco penso che abbia dato una risposta più che soddisfacente, il connazionale faceva il suo lavoro di reporter documentando i vari aspetti della guerra a Gaza, purtroppo ha sottostimato il pericolo, che riposi in pace.
Ciao Aldo
. . . Fino alla fine
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da axel1899 »

kanister ha scritto:Ora che clamori e pianti si sono calmati voglio proporvi una domanda: non è che gli artificieri palestinesi che hanno fatto esplodere il razzo israeliano che ha ucciso anche il giornalista italiano utilizzassero gli stessi mezzi della foto iniziale?
E che ne pensate della mancanza di professionalità di chi permette a degli estranei di assistere ad una disattivazione?
non mi dispiacerebbe in effetti sapere cosa i palestinesi volessero effettivamente fare ...
volevano " solo " disinnescarlo ?
volevano disinnescarlo recuperandone, già che c'erano, l'esplosivo per altri usi ?
volevano magari anche carpire un po' di tecnologia israeliana ?

a prescindere , non son mai stato in palestina , ma tra le sabbie non più deserte secoli fà , ed una sola volta, si ...
e non è che abbia maturato questa grande stima per gli " artificeri" egiziani....

che la terra sia lieve al ns. povero connazionale ... indipendentemente da come la pensasse in vita...
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axel1899
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Re: Sistemi "alternativi" di bonifica degli ordigni inesplos

Messaggio da axel1899 »

EOD ITALIANO ha scritto:I il connazionale faceva il suo lavoro di reporter documentando i vari aspetti della guerra a Gaza, purtroppo ha sottostimato il pericolo, che riposi in pace.
Ciao Aldo
anche Capa se ben rammento mise un piede ove non doveva...
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