Spolette italiane su bombe inglesi???

La bibbia delle bombe d'aereo
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wyngo
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da wyngo »

Eniac ha scritto:Si Francesco, avevo gia notato questo problema , purtroppo è un bug del sistema che al momento non mi è ancora riuscito di correggere , spero venga superato con la prossima revisione , purtroppo al momento non mi riesce di sistemare la cosa , mi dispiace. [142

P.S.
Quello che posso fare è copiare dal pannello amministratore le didascalie che hai messo nelle altre foto e riportarle manualmente...stasera provvederò.

...non ti preoccupare...al massimo, col prossimo intervento, inviero' un'allegato esplosivo a lungo ritardo chimico, programmato per esplodere quando il sistema non pubblica le didascalie... [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17

Grazie Nicola!
Francesco
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stecol
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da stecol »

Occhio che questo manda le testate nucleari tattiche via fax .... [rotola] [rotola] [rotola]
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da OLD1973 »

wyngo ha scritto:
Eniac ha scritto:Si Francesco, avevo gia notato questo problema , purtroppo è un bug del sistema che al momento non mi è ancora riuscito di correggere , spero venga superato con la prossima revisione , purtroppo al momento non mi riesce di sistemare la cosa , mi dispiace. [142

P.S.
Quello che posso fare è copiare dal pannello amministratore le didascalie che hai messo nelle altre foto e riportarle manualmente...stasera provvederò.

...non ti preoccupare...al massimo, col prossimo intervento, inviero' un'allegato esplosivo a lungo ritardo chimico, programmato per esplodere quando il sistema non pubblica le didascalie... [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17

Grazie Nicola!
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Tanto noi lo riconosceremo perchè avrà il finale 7 e non lo apriremo!!! [icon_246
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da wyngo »

[17 [17 [17 [17 [17 [17 [17 [17
...beh vedi, almeno qui, se spiego qualcosa, mi date soddisfazioni [264 [264 ...ci sono persone che ancora, dopo anni, non si riescono a ricordare nemmeno questa storia del 7 finale! bastard [110.gif


Stecol welcome , che fai collusione col nemico?... bastard guarda che ti sguinzaglio dietro qualche Artificiere di quelli veri, un paio di quelli gratta e vinci e un maresciallo millantato...e quelli mordono che mordono...aho'...e che ci posso fare, gli rode! [110.gif
Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Francesco...semplice Utente.
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da wyngo »

...continuiamo...
E siamo arrivati agli Yankee...che da buoni ultimi approdarono alle spolette a lungo ritardo chimico con sistemi anti-rimozione, nel 1943.
Dopo lunghi studi e sperimentazioni, approdarono alla famiglia delle succitate , generando la serie di spolette M 123 che comprendeva la M 123, che veniva montata sulle 100 e 250 libbre, la M 124 che veniva montata sulle 500 e 1000 libbre e M 125 che veniva montata sulle 2000 libbre.
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Le spolette erano programmate per armarsi con un minimo di 100 piedi ( circa 350 metri ) di quota minima di caduta, avevano ritardi preimpostati di 1-2-6-12-24-36-72 ore, che erano impressi sul corpo della spoletta;
il funzionamento era dato da un solvente, acetone, che dissolveva in un dato tempo, dei dischi di celluloide che costituivano il collare di ritegno del percussore precaricato a molla, che quando risultavano disciolti, rilasciavano il suddetto percussore libero di impattare sul detonatore e provocare la detonazione della bomba.
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L'armamento era a mezzo di elica eolica che durante la caduta, avvitandosi nel corpo spoletta, rompeva l'ampolla di acetone, dando il via al ritardo preimpostato. L'impatto non aveva alcun effetto sull'armamento della spoletta.
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Il sistema era completato da un congegno antirimozione, identico a quello inglese; ovvero lo svitamento del corpo della spoletta portava ad una separazione interna della spoletta stessa, che liberava il percussore immediatamente, provocando l'esplosione della bomba.
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Il sistema antirimozione appena descritto sarebbe stato inefficace, se fosse stato possibile rimuovere la spoletta dal fondello della bomba, in altre maniere , ad esempio svitando gli adattatori o il fondello stesso dal corpo cilindrico della bomba.
Indi gli adattatori furono modificati e il fondello venne modificato con due perni ( detti locking pin ) che sporgevano all'interno della cavita' dove veniva fuso l'esplosivo, rimanendo cosi' saldamente ancorato al corpo bomba.

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Le bombe cosi' modificate potevano impiegare con sicurezza le spolette a lungo ritardo, con sistema antirimozione e vennero denominate AN-M, seguite dal modello di bomba, seguite dalla sigla A1.
Durante l'uso sul campo si scopri' che l'elica di armamento a 4 palette non era in grado di armare nel tempo e quota voluto, le spolette e ne venne approntata una nuova serie, la 123A1, con una nuova elica a 8 palette e miglioramenti nei materiali.
La spoletta alloggiava detonatore e booster ma questi venivano avvitati solo quando le spolette venivano montate e subito armate, ovvero poco prima di decollare.
La serie era considerata pericolosa da disarmare e vi erano precise disposizioni di sganciare il carico in territorio nemico o in acque profonde.

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Successivamente venne immessa in servizio una seconda serie di spolette a lungo ritardo chimico con antirimozione, la 132.
La serie comprendeva la M 132 per le 100 e 250 libbre, la 133 per 500 e 1000 libbre e la 134 per la 2000 libbre.
La spoletta aveva delle differenze, a partire dal tempo di ritardo che è solo di 16 minuti.
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Altre differenze dettate dalla precedente esperienza erano piccoli dettagli di sicurezza, tipo una clip che impediva il disassemblaggio accidentale e un pin rimovibile, che permetteva di ispezionare visivamente l'ampolla di solvente.
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Identiche precauzioni di sicurezza anche per le bombe armate con spolette della serie M132.
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Per completare la serie, cito la spoletta anti-disturbo M131, montata sulla bomba ad alto esplosivo a frammentazione M83, meglio conosciuta come Butterfly o bomba a farfalla, copia esatta delle omologa tedesca SD2.
Dopo l'uscita dal cluster o dal wafer, in sospensione sotto l'ala o pilone centrale, le alette controrotando svitano l'asta e armano la spoletta, che finisce di armarsi all'impatto. Ogni azione successiva provoca l'esplosione dell'ordigni.
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Gli americani consideravano le loro bombe a farfalla egualmente pericolose alle tedesche e avevano precisi ordini per cercare di evitare incidenti blue on blue, ovvero per mano amica. Non dovevano essere impiegate dove si presumeva ci dovesse essere imminente offensiva e a ridosso delle linee di confrontazione.
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...continua...

Francesco
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da Eniac »

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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da OLD1973 »

Question time per Wingo:
Nella prima foto che hai postato a supporto del chiarimento dell'acronimo LECCO, si vede un Pistol No. 27 II, ed avendo il sette finale come il no. 17 ed il 37 di tua subito successiva spiegazione, deduco sia pure la 27 un medio/lungo ritardo chimico, forse con o senza sistema antirimozione con le sferette malefiche....
Ma lo vedo smontato a suon di giratubi dal corpo della bomba e, anche se è vero che poi è andato distrutto come recita la didascalia alla foto......, come è che ci si è fidati a smontarla nonostante il ritardo chimico e la aleatoria presenza del sistema antirimozione?
Insomma: SE è come ipotizzo io, qualcuno ha corso un rischio della m.....nna a rendere inoffensiva la bestiaccia!!! [argh [argh
O mi sfugge qualcosa, Fra'?
Un caro saluto.
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da Centerfire »

Geniale il sistema antirimozione americano!
La gola circolare che ospita la sferetta non ha profondità costante ma diventa sempre più bassa fino a reincontrarsi creando un dente.
La sfera durante l'avvitamento si appoggia nella cavità di questo dente e stanndo in profondità non interferisce col montaggio. La sede della spoletta è in questa zona cilindrica e liscia.
All'atto dello svitamento per frizione la sfera rotola nella gola che diminuendo di profondità la forza contro la parete del foro di spoletta fino ad incastrarla e bloccare il terminale della stessa.
Ulteriori giri di smontaggio provocano la separazione delle parti ed il rilascio delle sferette di blocco che trattengono il percussore... [1334

A questo punto stando così le cose verrebbe da supporre che tutti gli ordigni a caduta vengono fatti brillare senza despolettamento... ma la cronaca riporta numerosi interventi di bonifica dove viene eliminata la spoletta e poi rimossa la bomba. C'è qualcosa che non torna... [126
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da stecol »

OLD1973 ha scritto:Question time per Wingo:
Nella prima foto che hai postato a supporto del chiarimento dell'acronimo LECCO, si vede un Pistol No. 27 II, ed avendo il sette finale come il no. 17 ed il 37 di tua subito successiva spiegazione, deduco sia pure la 27 un medio/lungo ritardo chimico, forse con o senza sistema antirimozione con le sferette malefiche....
Ma lo vedo smontato a suon di giratubi dal corpo della bomba e, anche se è vero che poi è andato distrutto come recita la didascalia alla foto......, come è che ci si è fidati a smontarla nonostante il ritardo chimico e la aleatoria presenza del sistema antirimozione?

Beh, il Pistol No. 27 è l'eccezione che conferma la regola del "7", difatti è una normalissima, classica spoletta di ogiva (di punta, di naso, a b.a. ecc. ecc.) istantanea e a percussione, con tanto di elichetta di armamento e traversino di sicurezza ... [264
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No27.jpg
No27.jpg (92.31 KiB) Visto 533 volte
Ciao
Stefano
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???

Messaggio da OLD1973 »

Ah, ecco, mo' è chiaro!
Grazie Ste. [264
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