In che anno l'Italia cambiò proiettile?

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cris

In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da cris »

Salve agli esperti di munizioni italiane.

Ho una domanda storica:

In che anno l'Italia passò ufficialmente dalle cartucce d'ordinanza con proiettile a punta tonda del 91 ad uno a profilo tipo spitzer, cioè con la punta accuminata?
Mi pare che l'adozione di una cartuccia d'ordinanza con profilo rastremato avvenne con la M38 in 7,35x51, qualcuno può confermare? Oppure esisteva già una pallottola per il 6,5x52 Carcano? Esclusa, ovviamente, quella per il tiro sportivo.
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Eniac
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Re: In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da Eniac »

Esisteva eccome per il Carcano, solo che sono poco conosciute perché abbastanza rare da trovare , tornando al discorso , appunto per il 91 abbiamo la perforante , una tracciante perforante ( ma la palla è di probabile produzione Svedese) ed una per i tiri di esattezza.
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OLD1973
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Re: In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da OLD1973 »

Si, a parte le "speciali" del 6,5 postate dal nostro Eniac, il primo tentativo di appuntire un poco le ogive del calibro da arma lunga per il nostro esercito è avvenuto proprio con l'adozione del 7,35. E tutti ne ben conosciamo la diffusione avuta ed il relativo successo.
Micro-parentesi coi nostri 91 trasformati in 7,92 Mauser, per poi volare al dopoguerra quando abbiamo adottato dallo Zio Sam e dal cugino Marshall [icon_246 una valanga di Garand in .30/06, poi uniformati al 7,62 Nato.
Old1973

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cris

Re: In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da cris »

Ma in che anno l'italia abbandonò il profilo tondo della palla del 91 per passare a quello più appuntito? La sigla M38 immagino si riferisse all'arma, piuttosto che alla cartuccia. O a entrambi?
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Andrea58
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Re: In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da Andrea58 »

cris ha scritto:Ma in che anno l'italia abbandonò il profilo tondo della palla del 91 per passare a quello più appuntito? La sigla M38 immagino si riferisse all'arma, piuttosto che alla cartuccia. O a entrambi?
Mai. La sagoma della palla del 6,5 è quella conosciuta. Le varianti mostrate da Eniac sono "speciali" distribuite con il contagocce. Il solo fatto che la più acuminata delle normali venga definita "Per tiri di esattezza" la dice lunga.
La sigla si riferisce ad entrambe dato che la cartuccia venne studiata per migliorare le prestazioni della nostra ordinanza e la medesima venne costruita appositamente.
Comunque nemmeno la palla del 7,35 la si può definire spitzer. Al massimo semi spitzer (mia definizione) dato che manca di una vera punta che favorisca la tenuta della velocità sulle distanze lunghe. Certo che al confronto della palla del 6,5 è appuntita ma rimane comunque scarsa in quanto ad aereodinamica.
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Centerfire
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Re: In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da Centerfire »

L'anno che chiedi è di difficile individuazione...
L'Italia al termine del conflitto continuò ad impiegare ifucili Carcano in cal. 6,5 che come sai hanno il proiettile con ogiva poco pronunciata. A parte quelli per impieghi speciali come ti hanno illustrato non ci sono state variazioni.
Il progetto del 7,35 era partito molto bene ma troppo in ritardo per gli eventi bellici ed abortì prima di arrivare alla completa adozione. Anche in questo caso però è dura affermare che fosse uno "spitzer" perché pur avendo un profilo più affusolato la punta dell'ogiva presentava ancora una robusta rotondità.
Con gli aiuti degli alleati arrivarono da noi un gran quantitativo di fucili ed armi automatiche, specialmente dalla Gran Bretagna. Mio padre mi ha parlato spesso delle esercitazioni fatte con l'Enfield ridotto ed ordinario durante la sua ferma di leva nella fanteria (1950).
Con la creazione della NATO (4 aprile 1949) e l'adozione del 7,62 x 51 il calibro di ordinanza cambiò in modo definitivo anche se in alcune realtà militari il 6,5 continuò a resistere.

[00016009
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giovanni
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Re: In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da giovanni »

Ciao
se tralasciamo le armi ad uso contraereo in 7,7 Breda e le armi usate dai gruppi partigiani, già nel Novembre 1945 lo "Stato Maggiore Regio Esercito" nel suo manualetto "ARMI DI PLOTONE" descriveva tra le armi in dotazione:
Fucile MK4 (Enfield)
Fucile mitragliatore MK1 Bren e MK2
oltre alla carabina automatica Thompson ed il PIAT,
credo si tratti uno dei primi documenti "ufficiali" riguardo l'adozione di armi con palla "spitz".
Successivamente vennero introdotte le armi ex Statunitensi in 30.06 e solo nel 1959 vennero ufficialmente adottate armi in 7,62 NATO anche se personalmente ho potuto riscontrare cartucce 7,62 NATO prive dell'apposito marchio con anello nero sul fondello e con palla leggermente diversa dalle successive ad anello verde
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stecol
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Re: In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da stecol »

Beh, se è per questo l'adozione ufficiale di armamento di origine britannica da parte del RE risale al 1944, quando vennero costituiti i sei gruppi da combattimento, completamente armati con materiale inglese, dalle armi leggere all'artiglieria.

Unica eccezione le pistole, si mantennero le Beretta 34, e parzialmente i mitra, laddove fu possibile si continuò ad utilizzare il MAB al posto dei Thompson.

Ciao
Stefano
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Re: In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da kanister »

Scusate, sapete che non sono un esperto di munizioni, cosa sparavano le Fiat 35 e le Breda 37/38?

Ed inoltre i francesi FM M24m29 di cui fu edito anche un libretto di istruzione?

E le varie mitragliatrici in 8 Lebel della prima (e seconda) guerra?

Ed i Mauser e le MG42 che ci furono concesse dai tedeschi ai tempi dell'addestramento inn Germania?
ciao, g.u.
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giovanni
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Re: In che anno l'Italia cambiò proiettile?

Messaggio da giovanni »

clap clap clap clap
Bravissimo Kanister [264
E' La classica dimostrazione di come seguendo una logica preimpostata
si seguano percorsi errati o come si vogliano dare spiegazioni "a tutti i costi"
Leggendo al volo gli interventi prima del mio, sono partito in quarta tenendo conto
solo dei casi già descritti senza pensare agli esempi più semplici che, giustamente, hai descritto
Chiedo venia, e ti ringrazio per averci fatto notare la cosa
Giò
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