Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Munizioni oltre 20mm
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Andrea58
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Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Messaggio da Andrea58 »

In modo particolare mi rivolgo a Fert ed a tutti coloro che abbiano una competenza nel settore perchè come al solito ho una domanda strana.
Leggendo un'articolo su una rivista ho notato che i giapponesi utilizzavano il calibro 152 navale mentre il resto del mondo il 155. Poi ho pensato all' 88 tedesco ed al nostro equivalente 90.
Poi mi sono andato a vedere i vari argomenti sul forum e l'insalata mista è servita.
Perchè si utilizzava un 37 mm e non un 40 oppure perchè il 152 al posto del 155?
A parte l'ovvio volere impedire al nemico l'uso delle proprie munizioni cosa spinge un progettista a scegliere proprio quel calibro. Certo che se devo tirare ad un carro meglio un 88 mm che un calibro 22 short, a questo arrivo e se devo colpire una nave a svariati km è bene che il proiettile sia pesante e di grosso calibro.
Parte di queste scelte deriva dal sistema metrico usato ma altre perchè?
Noi avevamo i 149 ma erano meglio di un 150?
Probabilmente la risposta a questi quesiti è così semplice che poi mi incazzerò per non esserci arrivato da solo ma per ora aspetto delucidazioni.
Grazie
Ciao
Andrea
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Bacchiola

Re: Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Messaggio da Bacchiola »

Beh.. generalizzando alcuni calibri si rifanno alle unità di misura anglosassoni (152, 120, 102, 76 ecc) mentre altri alle misure del sistema metrico decimale.. per cui essendo l'Italia importatrice da una parte e dall'altra i calibri sono proliferati..
così abbiamo, ad esempio, calibri anglosassoni per la Marina che alla sua nascita ha ususfruito soprattutto di costruzioni e tecnologia inglese, sia per le artiglierie che per gli apparati motori..
L'Esercito al contrario, sia prima che dopo la Grande Guerra, ha abbondantemente fatto ricorso ai calibri degli Imperi Centrali o francesi (75 - 100 - 149 ecc)
è una mia ipotesi però..

Un caro saluto
:P
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Andrea58
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Re: Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Messaggio da Andrea58 »

Fabio 90 ha scritto:Bella domanda, me lo sono chiesto anch'io più volte. Lo stesso ragionamento si può fare anche sui calibri più piccoli. Per esempio, perchè 5,56mm e non 5,50 o 5,60 e perchè 7,62mm? [137
Questi li sò, sono rispettivamente '22 e '30 in centesimi di pollice. Ma anche qui mentre '30 può essere più comprensibile perchè il '22?
E del calibro '17 cosa vogliamo dire oltre che mena sfiga. [icon_246 [icon_246
Oltre al fatto che qui si parla anche di calibri nominali, con nomi di fantasia o commerciali
Ciao
Andrea
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Bacchiola

Re: Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Messaggio da Bacchiola »

Andrea58 ha scritto:Leggendo un'articolo su una rivista ho notato che i giapponesi utilizzavano il calibro 152 navale mentre il resto del mondo il 155.
Beh.. questo però non è molto corretto.. non solo i giapponesi usavano il 152 navale ma anche gli italiani, gli inglesi, gli americani ecc ecc
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Andrea58
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Re: Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Messaggio da Andrea58 »

Bacchiola ha scritto:
Andrea58 ha scritto:Leggendo un'articolo su una rivista ho notato che i giapponesi utilizzavano il calibro 152 navale mentre il resto del mondo il 155.
Beh.. questo però non è molto corretto.. non solo i giapponesi usavano il 152 navale ma anche gli italiani, gli inglesi, gli americani ecc ecc
Hai ragione ho invertito io i calibri. Giapponesi 155 resto 152. [0008024
Parlo per alcune classi di incrociatori.
Ciao
Andrea
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fert
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Re: Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Messaggio da fert »

ciao
bacchiola ha gia dato una risposta adeguata. il motivo della differenziazione dei calibri deriva soprattutto dall'origine di essi. è ovvio che i calibri usa, inglesi, alcuni francesi, russi etc.... siano di derivazione anglosassone.
partendo dagli inizi del 1900, quando la corsa agli armamenti subiva un grande impulso, le maggiori case produttrici di armi, quali vickers, armstrong, schneider, krupp, rheinmetall, skoda etc...inondarono il mercato con la loro tecnologia. i maggiori eserciti venivano riforniti dalle case produttrici nazionali, le altre, come l'italia, prendevano un po di qua e un po di la acquistando i diritti e riproducendoli in casa.
per quanto riguarda l'italia, la ww1 allargo ancora la sfera di armamenti presenti nel proprio arsenale, grazie al materiale ricevuto in conto riparazione danni di guerra da austria e germania.
cosi insieme ai 152 della marina si affiancarono i 15cm tedeschi, 10cm austriaci etc....
anche il nostro 90mm deriva dai cannoni austriaci. è infatti basato sul cannone da marina skoda da 90/42.
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Andrea58
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Re: Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Messaggio da Andrea58 »

Vi ringrazio e rilancio con un'ulteriore domanda sempre relativa a questo argomento.
Perchè per il pezzo tedesco da 88 si è scelto proprio quel calibro e non un 90 od un 100.
Quando chiedo perchè intendo cosa ha portato a preferire un 88 ad un 90 se esistono delle teorie in merito o delle ragioni razionali per questo.
Io ho una certa infarinatura nei piccoli calibri e ne conosco abbastanza la dinamica.
So per certo che il 308 spara bene ed è preciso e so anche che le palle più precise per il medesimo sono in genere le 165/168 BT con una polvere adeguata e ricariche attente. Questo certamente me lo farà preferire ad un 8x57 nel tiro di precisione a lunga distanza.
Non so se sono riuscito ad esprimere in modo comprensibile il mio tipo di curiosità ma confido in voi.
Ciao
Andrea
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Re: Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Messaggio da fert »

i calibri sono un connubbio tra peso granata e velocita del proiettile.
quindi è normale che i calibri, in fase di sperimentazione, vengano aumentati o diminutiti in base alle necessita dell'arma, pur rimanendo nei canoni esistenti.
un esempio è il 10cm mod99 austriaco della ww1. i progettisti aumentarono il calibro fino a 10.4cm per avere una granata corrispondente nel peso alle specifiche richieste.
le artiglierie antiaeree seguono uno schema ben preciso in base alle proprie prestazioni.
quindi avremo mitragliatrici fino al 20mm per aerei a bassa quota, dal 3.7cm al 5cm per le medie quote, 7.5cm in poi......etc....
del calibro 88 e 90 gia ne è stato parlato. della classe superiore di cannoni antiaerei facevano parte il 100mm italiano ed il 10.5cm tedesco, per arrivare fino al 12.8cm flak 40, 4.5in inglese 120mm americano che venivano usati per ingaggiare i bombardieri alle massime altezze e distanze.
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Re: Il perchè dei calibri d'artiglieria?

Messaggio da Centerfire »

Anche io alle volte mi domando come vengano scelti i diametri per i pezzi di grosso calibro....
Per i piccoli calibri anglosassoni è già più semplice capire la logica.
Solo dagli inizi del '900 la misurazione in pollici è stata suddivisa in centesimi per avvicinarla al sistema decimale, in origine i sottomultipli erano 1/2, 1/4, 1/8, 1/16 e via frazionando....
Il 6.35 per esempio è 1/4 di pollice, 25.4:4 = 6.35
Il 7.62 è un pò strano, è 1/3....
Il 5.56 è 7/32imi....
Non riesco ad inquadrare il .17 ed il .45 , per il resto poi si entra in un'infinità di ibridi che hanno generato una cartuccia nuova per ogni decimo di millimetro di variazione sul diametro! [1334
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
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