Spolette italiane su bombe inglesi???
- kanister
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Spolette italiane su bombe inglesi???
Ho rinvenuto questo documento: che ne pensate?
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ciao, g.u.
- Andrea58
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Interessante, la provenienza potrebbe essere africana?
- Eniac
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Mah ... io non ci posso credere , ma ci bombardavano con roba prodotta da noi ? Spero davvero che qualche esperto smentisca o chiarisca quello che ho appena letto qua sopra perché è davvero roba da matti .
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- axel1899
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Io manco sapevo che alla Fiocchi avessero prodotto spolette .... e la cosa anzi mi stupisce un po'... capirei detonatori....
a prescindere, quand'anche fosse, visto quel "1941" non potrebbero che essere di preda bellica.....
a prescindere, quand'anche fosse, visto quel "1941" non potrebbero che essere di preda bellica.....
- axel1899
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
beh dai... fù molto peggio quando , un po' più a sud e qualche decennio prima, ci spararono con armi e cartucce Vetterli che gli avevamo appena ceduto.................Eniac ha scritto:Mah ... io non ci posso credere , ma ci bombardavano con roba prodotta da noi ? Spero davvero che qualche esperto smentisca o chiarisca quello che ho appena letto qua sopra perché è davvero roba da matti .
- Andrea58
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Hai ragione, mi sono fatto fuorviare dalla data del documento.axel1899 ha scritto:Io manco sapevo che alla Fiocchi avessero prodotto spolette .... e la cosa anzi mi stupisce un po'... capirei detonatori....
a prescindere, quand'anche fosse, visto quel "1941" non potrebbero che essere di preda bellica.....
- stecol
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Tranquilli, la cosa è frutto di un equivoco (che si è perpetuato fino ai nostri giorni) dovuto al fatto che il costruttore ha dimenticato di mettere qualche punto di separazione tra una lettera e l'altra.
Una delle ipotesi plausibili è quella riportata qui:
http://www.munizioni.eu/munizioni/forum ... 1&p=557852
Anche se la sicurezza matematica sul vero produttore effettivamente non c'è.
Comunque sull'uso di bombe italiane da parte della RAF, qualcosa ci deve essere stato, anche per una involontaria fornitura a sua maesta britannica di 6000 (seimila) tonnellate di bombe di medio e grosso calibro.
Difatti il 10 o l'11 Giugno del 1940 venne catturato un mercantile italiano a Suez che portava questo carico in AOI, teatro in cui abbondava munizionamento di caduta leggero (fino ai 50 kg), ma era letteralmente a secco di bombe di calibro maggiore.
Come al solito s'erano ricordati all'ultimo momento di questa situazione e in fretta e furia avevano racimolato il carico, sicuramente mettendo in crisi qualche intera brigata aerea, messo su una nave e spedita di corsa via canale di Suez.
Gli inglesi, che l'anello al naso non lo portavano e conoscevano benissimo la natura del carico, si inventarono una serie di impedimenti doganali e di transito ritardando il passaggio del bastimento sul canale e poi la notte sull'11 s'acchiapparono nave, equipaggio e, soprattutto, il carico.
Anche se non ci sono conferme sembra che il munizionamento sia stato utilizzato dalla RAF sia in AS che in AO, mentre i bombardieri italiani in AOI si ritrovarono ad attaccare le navi da guerra inglesi in Mar Rosso con le bombe da 50.
Ciao
Stefano
Una delle ipotesi plausibili è quella riportata qui:
http://www.munizioni.eu/munizioni/forum ... 1&p=557852
Anche se la sicurezza matematica sul vero produttore effettivamente non c'è.
Comunque sull'uso di bombe italiane da parte della RAF, qualcosa ci deve essere stato, anche per una involontaria fornitura a sua maesta britannica di 6000 (seimila) tonnellate di bombe di medio e grosso calibro.
Difatti il 10 o l'11 Giugno del 1940 venne catturato un mercantile italiano a Suez che portava questo carico in AOI, teatro in cui abbondava munizionamento di caduta leggero (fino ai 50 kg), ma era letteralmente a secco di bombe di calibro maggiore.
Come al solito s'erano ricordati all'ultimo momento di questa situazione e in fretta e furia avevano racimolato il carico, sicuramente mettendo in crisi qualche intera brigata aerea, messo su una nave e spedita di corsa via canale di Suez.
Gli inglesi, che l'anello al naso non lo portavano e conoscevano benissimo la natura del carico, si inventarono una serie di impedimenti doganali e di transito ritardando il passaggio del bastimento sul canale e poi la notte sull'11 s'acchiapparono nave, equipaggio e, soprattutto, il carico.
Anche se non ci sono conferme sembra che il munizionamento sia stato utilizzato dalla RAF sia in AS che in AO, mentre i bombardieri italiani in AOI si ritrovarono ad attaccare le navi da guerra inglesi in Mar Rosso con le bombe da 50.
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
La citazione nel documento "fratelli Fiocchi" potrebbe anche non essere la GFL che noi conosciamo come produttrice di munizioni. Magari un ramo della famiglia faceva ( e fa') cartucce, e altri parenti assemblavano spolette, magari su linee di produzione che prima del conflitto producevano rubinetti o orologi.....axel1899 ha scritto:Io manco sapevo che alla Fiocchi avessero prodotto spolette .... e la cosa anzi mi stupisce un po'... capirei detonatori....
Oppure, e io non ne sono a conoscenza, l'odierna GFL era denominata al tempo appunto "fratelli Fiocchi"....
Da sviluppare il resto del discorso..., parecchio curioso in effetti
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- Eniac
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Beh, va già meglio , non avrei mai digerito il fatto che fossero state di Italica produzione.
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- stecol
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Re: Spolette italiane su bombe inglesi???
Ragazzi, forse non mi sono spiegato bene, le spolette targate "LECCO", anzi per dirla più giustamente i "Tail Pistol No.28 Mk. III", perchè fin'ora solo su questo modello è stato riscontrato questo marchio, sono sicuramente di produzione britannica e forse sono stati fabbricati anche negli USA e/o in Canada.
In Italia un dispositivo del genere sicuramente non è stato mai prodotto, né prima, né dopo, nè tantomeno durante la guerra.
"LECCO" va interpretato come "LE.C.CO" oppure come "L.E.C.CO", dove il "CO" finale dovrebbe essere interpretato come "Company": resta solo da capire chi l'ha prodotto.
Ciao
Stefano
P.S.: la 1000 libbre di cui parla la prefettura è una G.P. (General Purpose) o una M.C. (Medium Capacity), ordigni che usavano normalmente il No.28 e Avevano anche una carica di TNT/T4 40/60.
In Italia un dispositivo del genere sicuramente non è stato mai prodotto, né prima, né dopo, nè tantomeno durante la guerra.
"LECCO" va interpretato come "LE.C.CO" oppure come "L.E.C.CO", dove il "CO" finale dovrebbe essere interpretato come "Company": resta solo da capire chi l'ha prodotto.
Ciao
Stefano
P.S.: la 1000 libbre di cui parla la prefettura è una G.P. (General Purpose) o una M.C. (Medium Capacity), ordigni che usavano normalmente il No.28 e Avevano anche una carica di TNT/T4 40/60.
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