Eniac ha scritto:Mi accodo a quanto detto sopra da Francesco , ma ora abbi pazienza , hai sollevato la mia curiosita sulle spolette che hai nominato piu sopra , non è che si potrebbe avere qualche informazione ? Non ne avevo mai sentito parlare
wyngo ha scritto:....... le spolette antirimozione a lungo ritardo chimico delle bombe d'aereo inglesi e americane......
...allora partiamo da lontano e prego i soliti semplici appassionati di correggere e coadiuvare questo mio piccolo escursus sulle spolette.
La spoletta è un'artifizio esplosivo primario, viene impiegata per consentire l'effetto terminale di ogni munizione, munizioni d'artiglieria o d'aereo, sia esso a caricamento esplosivo o diverso ( illuminante, fumogeno, contromisure o a caricamento chimico, etc.).
Per praticita' , trattero' solo la classificazione in relazione alle spolette d'artiglieria, premettendo che ogni ordigno ne impiega di simili o di speciali, in relazione all'effetto sul bersaglio o al caricamento.
Le spolette che comunemente tutti noi conosciamo, funzionano ad impatto, permettendo alla munizione semplicemente di frammentarsi in una miriade di schegge pensate per colpire le truppe, materiali e mezzi o con microritardi ( da 0.0025 a circa 0.25 secondi) per consentire piccole o medie penetrazioni nel suolo o nelle fortificazioni e colpire le stesse, facendole collassare.

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Successivamente vennero costruite spolette a tempo, per funzionare principalmente durante la traiettoria, ad esempio lo shrapnel e successivamente le munizioni fumogene ed illuminanti; queste spolette impiegavano spirali pre-progammate di polvere nera con scale graduate in secondi o metri di volo, per consentire la programmazione del tempo di volo della munizione, sensibili pero' all'umidita';

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successivamente si passo' a congegni ad orologeria molto piu' precisi ma costosi ed infine l'attuale tecnologia ci ha portato a spolette a tempo elettronico o anche multifunzione, ovvero che uniscono piu' funzionamenti per motivi pratici e logistico/operativi.

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Ritornando alle origini, si arriva alla prima guerra mondiale, dove si riscontro' che numerose munizioni rimanevano inesplose per diverse cause e che le stesse munizioni venivano rapidamente disinnescate o semplicemente rimosse per continuare a mantenere la zona sicura o per permettere il transito.
In quel periodo un dottore che prestava servizio negli Alpini sull'Ortles, successivamente ad Auronzo dove ebbe l'idea di progettare e successivamente costruire la spoletta a scoppio differito.
Questo eccezionale personaggio non era semplicemente un dottore, si chiamava Ugo CERLETTI ed era uno dei piu' brillanti neuro psichiatri della prima meta' del secolo, titolare delle cattedre di Psichiatria di Bari, Genova e Roma; Presidente della Societa' Italiana di Psichiatria, piu' volte candidato al Premio NOBEL e titolare della Laurea Honoris Causa presso la Facolta' di Medicina di Parigi, Rio de Janeiro, Montreal e San Paolo, per la sua piu' celebre e nota invenzione: l'elettroshock!
Quindi non un semplice medico o fantaccino ma una mente geniale e apertamente pratica.
Durante il suo servizio pote' osservare una miriade di proietti d'artiglieria inesplosi e si chiese se potessero esplodere accidentalmente o casulamente...da cio' ebbe l'idea di inventare una spoletta che potesse funzionare da molti minuti a parecchie ore dopo l'impatto al suolo, per creare lo sgomento tra le file nemiche, impedire il disinnesco ed il riutilizzo delle munizioni inesplose da parte del nemico ed infine ma non secondariamente, creare il panico attraverso lo scoppio continuato ed imprevedibile delle munizioni, solo apparentemente inesplose, cosi' impedendo il movimento delle truppe, la logistica e anche il personale di soccorso che accorre sulla zona delle esplosioni per dare aiuto a quanti venivano colpiti.
La spoletta funzionava secondo il principio della corrosione di un filo metallico che tratteneva un percussore pre-caricato a molla, sottoposto all'azione di un liquido corrosivo, e risulto' talmente efficiente che si ritiene sia stato la base per le future costruzioni di spolette a lungo ritardo di tipo chimico, anche in campo internazionale.
Inutile dire che la sua terribile quanto geniale invenzione non venne mai adottata per i soliti motivi italici; molti industriali avrebbero chiesto l'acquisto del brevetto ad una cifra irrisoria per poi ricavarne immensi profitti dalla produzione di massa.

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Invito quanti vogliano approfondire l'argomento alla lettura del libro in ristampa "Scoppio programmato" di Ugo CERLETTI, che raccoglie le sue memorie ed esperienze dell'epoca in maniera tecnica, avvincente e particolareggiata, ne vale davvero la pena!
Infine un cenno ai tedeschi che misero in servizio nel 1917, una spoletta a lungo ritardo chimico per artiglieria, la stessa pero' risulto' pericolosa per il tiro e venne utilizzata solo come dispositivo di trappola per depositi che sarebbero caduti in mano al nemico, con ritardi di 1, 2, 24 e 72 ore.

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...continua...
Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci