...anche nell'immondizia...
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...anche nell'immondizia...
Ciao a tutti...
http://www.altarimini.it/News69646-trov ... oriano.php
...giusto per ricordare quanto è pericoloso e com'è facile rinvenire un0ordigno inesploso.
Ciao Francesco
http://www.altarimini.it/News69646-trov ... oriano.php
...giusto per ricordare quanto è pericoloso e com'è facile rinvenire un0ordigno inesploso.
Ciao Francesco
L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci
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Re: ...anche nell'immondizia...
Non mi meraviglio. Anni fa un mio amico si era occupato per la società dove lavorava di gestire una discarica con relativo impianto di separazione e di riciclo. Oltre ad alcune bombe a mano buttate nella "monnezza" una volta avevano trovato addirittura una bombola del gas piena sempre inserita in un sacco grigio. Posso arrivare "quasi" a capire le bombe a mano ma buttare una bombola del gas piena "è fatica".
- wyngo
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Re: ...anche nell'immondizia...
...o idiozia...dipende dai punti di vista...
Ciao Francesco
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Leonardo da Vinci
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Re: ...anche nell'immondizia...
Non finirà tanto velocemente...
Ricordo le chiacchierate fatte durante la naja con un commilitone delle parti di Roma che praticava speleologia.
Raccontava di un camino di discesa in grotta che presentava dopo una decina di metri una bomba aerea incastrata fra due spuntoni di roccia e per passare dovevi strusciarci la pancia contro, tanto da farla bella pulita, quasi lucida...
E di una grotta che iniziava con una grande sala che era stata riempita con le bonifiche del dopoguerra lasciando un corridoio al centro che attraversavi per proseguire l'esplorazione...
Mio padre racconta che con la bonifica di Firenze raccolsero una quantità esagerata d iordigni inesplosi, per scoccarli pensarono bene di interrarli in una profonda trincea su una delle rive dell'Arno...
Mi auguro che almeno questi casi, negli anni siano stati affrontati altrimenti ci ritroveremo come qualche anno fa con quel laghetto in Romagna riempito di esplosivi e con l'acqua gialla...
Ricordo le chiacchierate fatte durante la naja con un commilitone delle parti di Roma che praticava speleologia.
Raccontava di un camino di discesa in grotta che presentava dopo una decina di metri una bomba aerea incastrata fra due spuntoni di roccia e per passare dovevi strusciarci la pancia contro, tanto da farla bella pulita, quasi lucida...
E di una grotta che iniziava con una grande sala che era stata riempita con le bonifiche del dopoguerra lasciando un corridoio al centro che attraversavi per proseguire l'esplorazione...
Mio padre racconta che con la bonifica di Firenze raccolsero una quantità esagerata d iordigni inesplosi, per scoccarli pensarono bene di interrarli in una profonda trincea su una delle rive dell'Arno...
Mi auguro che almeno questi casi, negli anni siano stati affrontati altrimenti ci ritroveremo come qualche anno fa con quel laghetto in Romagna riempito di esplosivi e con l'acqua gialla...

Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
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Re: ...anche nell'immondizia...
Centerfire se NON scavano nessuno ne saprà mai nulla, la città di RECCO, e qui può confermare berrettofilo, è stata rasa al suolo per via del ponte ferroviario , tutte le bombe d'aereo inesplose sono state interrate e sopra ci hanno ricostruito la città, nel 2010 ne sono state rinvenute 2 da 1000Lb (454Kg) perché avevano scavato ad una profondità di 7 metri per costruire un palazzo, hanno sganciato cosi tanti ordigni che all'epoca era quasi impossibile bonificarle e nel 90% dei casi hanno preferito interrare gli ordigni pensando che non sarebbero mai stati più ritrovati
, altra conferma di questo la abbiamo avuta al porto di Genova, che dragando per ingrandire la banchina a Calata Bettolo hanno tirato su in 2 anni un centinaio di granate di artiglieria e 4 bombe d'aereo oltre interrarli li gettavano anche a mare
Ciao Aldo
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. . . Fino alla fine
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Re: ...anche nell'immondizia...
Ciao Aldo,EOD ITALIANO ha scritto:Centerfire se NON scavano nessuno ne saprà mai nulla, la città di RECCO, e qui può confermare berrettofilo, è stata rasa al suolo per via del ponte ferroviario , tutte le bombe d'aereo inesplose sono state interrate e sopra ci hanno ricostruito la città, nel 2010 ne sono state rinvenute 2 da 1000Lb (454Kg) perché avevano scavato ad una profondità di 7 metri per costruire un palazzo, hanno sganciato cosi tanti ordigni che all'epoca era quasi impossibile bonificarle e nel 90% dei casi hanno preferito interrare gli ordigni pensando che non sarebbero mai stati più ritrovati, altra conferma di questo la abbiamo avuta al porto di Genova, che dragando per ingrandire la banchina a Calata Bettolo hanno tirato su in 2 anni un centinaio di granate di artiglieria e 4 bombe d'aereo oltre interrarli li gettavano anche a mare
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Ciao Aldo
La riviera ligure nella zona del Golfo del Tigullio fu bombardata dagli alleati per via di obbiettivi considerati strategici: Riva Trigoso (dove eri questa mattina) per via del cantiere navale, Chiavari per via del ponte ferroviario sul fiume Entella, Zoagli e Recco per via dei Viadotti ferroviari. Paradossalmente e per somma sfortuna dei civili abitanti nelle ultime due citta menzionate, sotto i primi bombardamenti i viadotti subirono pochissimi danni mentre le città furono praticamente rase al suolo. Le incursioni si susseguirono per mesi a partire dal fatidico Novembre del 1943 e proseguendo fino all'agosto dell'anno successivo dove il viadotto subì danni così elevati da essere giudicato irriparabile dai genieri che ogni volta ripristinavano i lievi danni subiti dalle strutture. In tutto, solo su Recco si contarono una trentina di incursioni aeree


Non contiamo poi che i tedeschi in ritirata abbandonarono ogni sorta di "ben di Dio" che non riuscissero a caricare sui camion e portare via per cui era diffusissima l'usanza di affidare il materiale che veniva ritrovato agli artificieri del "Dio Nettuno"
A tal proposito ricordo una serie di calcioni nel sedere che prendemmo io e mio cugino quando ci presentammo da mio zio (che stava lavorando proprio dove ora c'è il "Bunker Bar" dicendogli "guarda cosa abbiamo trovato sulla battigia: erano due granate da artiglieria (non chiedermi di che calibro perché ero troppo piccolo per saperlo) Non ti dico l'espressione del parente



......Lo strano destino della pallottola, che bruciando nasce e bruciando muore......
- wyngo
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Re: ...anche nell'immondizia...
...eh si purtroppo erano usanza anche non solo italiche, dato che inglesi nel Mare del nord e americani a Bahamas e da altre parti, oltre ai russi nel Baltico, usavano sbarazzarsi "dal dio Nettuno", di roba vecchia e a volte troppo ingombrante... come tutto il munizionamento chimico che fu affondato nell'Adriatico, medio e basso, dai tedeschi in ritirata prima, poi dagli Alleati e infine dagli italiani, seguendo il cattivo esempio e che ora a distanza di relativamente pochi anni, sta ritornando a terra con mareggiate e reti a strascico.
Per conferma di queste pratiche non troppo ortodosse, comunque posso ricordare che attualmente e sicuramente fino a pochi anni fa, a Malta, i grossi ordigni venivano affondati in mare integri, dopo essere stati recuperati, in un posto particolare , senza alcun problema...
A Taranto, Aldo credo lo sappia, oltre le due isole Cheradi, vi è un tratto di mare ancora attualmente vietato a tutte le attivita' nautiche e di pesca ( di batimetriche non troppo importanti, intorno ai 40 mt ), ove furono affondati, e mio padre me lo confermo' diverse volte, numerose chiatte di munizioni e arrivando addirittura ad affondare ordigni dalle navi stesse...molti poi furono smantellati dai recuperanti di materiali pregiati e altri rimossi da reti a strascico , oltre a quelli che hanno probabilmente preso non solo i metalli per attivita' poco lecite...
Anni fa , due 381/40 e 50 rinvenuti, erano destinati alla fonderia, fortunatamente il proprietario/padre ebbe dubbi anche dopo la consulenza dei colleghi della Marina (...che affermarono candidamente, per ben due volte, che le due granate da corazzata, erano vuote!) e non mando' mai i bestioni in fornace, dove avrebbero potuto provocare una strage...i figli continuarono a lasciarli in un angolo del rottamaio fino al 2012, dove vennero rinvenuti quando il terreno dovette essere sgombrato perche' venduto a terzi...e ci confermarono la storia che vi ho narrato.
Inutile dire che erano pieni e funzionali, tanto che dopo l'intervento la Responsabile della Polizia di Stato, ne volle uno ,bonificato, per farne un monumento a ricordo della imponente attivita' effettuata, che si trova all'interno dello stesso Commissariato di zona.
Ciao Francesco
Per conferma di queste pratiche non troppo ortodosse, comunque posso ricordare che attualmente e sicuramente fino a pochi anni fa, a Malta, i grossi ordigni venivano affondati in mare integri, dopo essere stati recuperati, in un posto particolare , senza alcun problema...
A Taranto, Aldo credo lo sappia, oltre le due isole Cheradi, vi è un tratto di mare ancora attualmente vietato a tutte le attivita' nautiche e di pesca ( di batimetriche non troppo importanti, intorno ai 40 mt ), ove furono affondati, e mio padre me lo confermo' diverse volte, numerose chiatte di munizioni e arrivando addirittura ad affondare ordigni dalle navi stesse...molti poi furono smantellati dai recuperanti di materiali pregiati e altri rimossi da reti a strascico , oltre a quelli che hanno probabilmente preso non solo i metalli per attivita' poco lecite...
Anni fa , due 381/40 e 50 rinvenuti, erano destinati alla fonderia, fortunatamente il proprietario/padre ebbe dubbi anche dopo la consulenza dei colleghi della Marina (...che affermarono candidamente, per ben due volte, che le due granate da corazzata, erano vuote!) e non mando' mai i bestioni in fornace, dove avrebbero potuto provocare una strage...i figli continuarono a lasciarli in un angolo del rottamaio fino al 2012, dove vennero rinvenuti quando il terreno dovette essere sgombrato perche' venduto a terzi...e ci confermarono la storia che vi ho narrato.
Inutile dire che erano pieni e funzionali, tanto che dopo l'intervento la Responsabile della Polizia di Stato, ne volle uno ,bonificato, per farne un monumento a ricordo della imponente attivita' effettuata, che si trova all'interno dello stesso Commissariato di zona.
Ciao Francesco
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Re: ...anche nell'immondizia...
Per quanto riguarda Malta, Francesco ti confermo che ancora oggi praticano l'affondamento degli ordigni di grande dimensioni , con me giù a Roma c'era un collega EOD/PALOMBARO maltese e ne parlavamo di questo argomento, lo fanno perché in pratica non hanno zone dove farle brillare.
Ciao Aldo
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- wyngo
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Re: ...anche nell'immondizia...
...conosco la materia, la zona e gli operatori molto bene, sono stato ospite da loro diverse volte, per lavoro e per diletto...hanno talmente poco spazio che ai colleghi palombari/Eod, poco tempo fa gli tolsero anche la loro piccola base in un canale per destinare il suolo ad altro uso, turistico/edilizio e mi esposero le loro preoccupazioni anche su altre zone che risvegliavano appetiti commerciali...
Del resto una nazione di poco piu' di 80 km quadrati con esigenze turistiche come Malta, è logico debba fare i conti con queste problematiche.
Ciao Francesco
Del resto una nazione di poco piu' di 80 km quadrati con esigenze turistiche come Malta, è logico debba fare i conti con queste problematiche.
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Re: ...anche nell'immondizia...
Potrebbero sfruttare la cosa a scopo turistico facendo brillare gli ordigni in mare davanti alla costa e poi grigliata di pesce per tutti! 

Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
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