Buona sera, dopo un consulto con il mio omologo e mentore Stecol
, intervengo per portare un po di luce in questo topic, che comunque per certi versi ( mancanza totale di materiale cartaceo bellico relativo ai materiali regolamentari in dotazione) rimarra' oscuro.
Le pubblicazioni a cui attingere sono pochissime e tutte post belliche ma contengono dati che ci aiutano nella ricerca storica.
La prima pubblicazione, attendibilissima e altamente tecnica è :"Mine e bonifica dei campi minati", edita dal Ministero della Guerra nel 1946, che contiene i dati piu' aderenti al periodo bellico e ha direttamente attinto ai manuali dei materiali regolamentari militari, di cui poi si è persa traccia.
Min. Difesa - Mine e Bonifica i campi minati - Vol- I - 1946 1.jpg
I materiali esplosivi in dotazione sono pochi e descritti minuziosamente e risultano quelli che praticamente sono impiegati ancora oggi ( con ovvi adattamenti tecnici )dalle unita' del Genio Guastatori e dagli Artificieri, per le operazioni militari e per la neutralizzazione dei residuati bellici.
Principalmente come esplosivo regolamentare era usato il Tritolo, un nitroderivato aromatico in cartucce, composte da esplosivo polverulento e poi compresso in formelle (avvolte da carta nera per preservare l'esplosivo dalla decomposizione indotta dalla luce solare) che potevano essere usate per lavori da mina e per le demolizioni, combinando le varie pezzature per creare cariche cubiche di maggiori dimensioni, per adattarle ad ogni esigenza operativa.
tritolo1.JPG
tritolo2.JPG
Nelle cartucce di esplosivo belliche, i fori ( visibili nei disegni ) per consentire l'innesco con detonatori, era doppio, nelle cartucce attuali (prodotte almeno dagli anni 70 in poi)il foro è singolo nel lato piu' corto.
Sono state impiegate anche anche cartucce prodotte con altri esplosivi molto piu' potenti come la Pentrite ed il T4 ( o RDX) confezionati nelle stesse formelle, in eguali pezzature.
Questi esplosivi avevano caratteristiche superiori ma anche superiori sensibilita' agli urti e al maneggio e per questioni di sicurezza furono flemmatizzate , ovvero desensibilizzate mediante la miscelazione in fase di confezionamento delle cariche, con paraffina o vasellina in piccole percentuali (5-10%) e con sostanze coloranti, per renderle facilmente identificabili.
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Erano impiegate anche altri tipi di esplosivi cariche regolamentari ma in via di dismissione o consumo, risalenti agli anni 20-30 che erano costituite da materiali meno potenti e anche piu' economiche-
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Infine erano impiegate miscele di esplosivi detonanti che venivano prodotte e utilizzate per riunire caratteristiche di due o piu' esplosivi e minori sensibilita' complessive.
miscele nitroderivati 1.JPG
miscele nitroderivati 2.JPG
...ma queste erano impiegate prevalentemente per il caricamento di ordigni esplosivi, con alcune eccezioni rarissime, per materiali destinati alle Forze Speciali che cominciarono a costituirsi negli anni 30 sotto l'impulso di quanto avveniva nel resto d'Europa ( Guastatori del Genio, Paracadutisti, Arditi e Incursori).