Ta-dànnn... Eccomi!
Negli anni ho provato svariate tecniche per la pulizia ed il mantenimento dei pezzi di scavo e non. Forte della mia esperienza lavorativa nella meccanica e come armiere di sezione ho potuto valutare diverse cosette...
Innanzi tutto l'intensità della pulizia dipende principalmente dai gusti del proprietario, si va da quelli che infilano tutto nella sabbiatrice a coloro che spolverano con un pennello morbido.
La sabbiatrice o pallinatrice è impressionante, velocissima toglie qualsiasi cosa sia ossido o sporco. Ha solo un piccolo difetto, il pezzo così trattato è praticamente morto, ucciso col plotone di esecuzione. Anonimo e privo di qualsivoglia patina storica.
Poi ogni metallo vuole un suo intervento specifico, impossibile usare la stessa cosa su tutto, o distruggi o non funziona!
Il lavaggio è il primo passaggio, per togliere terriccio e sporco, acqua pura e sapone di marsiglia con un pennello od un vecchio spazzolino da denti funzionano onestamente.
Se non volete aspettare asciugate col phon...
Le azioni da intraprendere sono principalmente di due tipologie: ad umido ed a secco.
Nelle prime si usano liquidi dall'acqua al diluente all'acido più o meno forte fino ad arrivare all'elettrolitico.
Richiedono poca fatica ma hanno un basso livello di discriminazione, specialmente gli acidi si fermano solo quando non c'è più niente da mangiare...
Nelle seconde si usano vari tipi di utensili per asportare le ossidazioni ed i depositi calcarei, sono più lente e richiedono impegno e manualità ma ti consentono di regolare con cura la profondità di intervento e decidere quando fermarsi.
Il sistema più soft usa la paglietta da cucina, quella di filo finissomo fatta a bigodino e via per gradi fino ad arrivare al livello hard della sabbiatrice.
Si usano anche molto le spazzoline a fili di acciaio (non ottone perché lascia depositi e colora il pezzo!!!) che eliminano le crosticine più friabili ma non funzionano su ruggine profonda e ossidazioni tenaci delle leghe del rame.
Si possono usare anche le tele abrasive ma richiedono molta esperienza, grana fine (superiore a 320) ed in bagno di petrolio. Possono essere risolutive ma puzzi per una settimana!
Generalmente si arriva ad un buon compromesso e risultato impiegando oculatamente ambedue le tecniche, ad umido ed a secco. Secondo me la cosa importante è salvare la Storia che il pezzo possiede perché ne sia testimonianza e continui a farlo nel futuro.
Inserisco una serie di immagini relative a due diversi recuperi, a mò di esempio:
restauro 20mm - 01.jpg
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Manca un'ultima foto dove si vede un bel bossolo lustro che ha ancora la sua dignità...
Questo sotto invece è un lavoro più profondo, ho cercato di rendere la forma laddove era andata persa a causa delle vicissitudini...
Very ted 01.jpg
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Lo scarso valore di questi pezzi mi ha dato modi di sperimentare diverse tecniche, i fondelli delle segnalazioni tedesche sono stati puliti con la spazzolina e la pulizia generale è stata fatta con un bagno nel decalcificante diluito seguendo in diretta i progressi...
Argomento vastissimo, ci sarebbe da scrivere un libro.. e forse lo hanno già fatto!
Ah, attenzione all'alluminio nell'aceto, se lo magna come fosse Nutella!
Ci ho perso un pezzo, così...