Mina Anticarro TMRP-6
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Mina Anticarro TMRP-6
Oggi parliamo di una vecchia bestia nera degli sminatori (...e non solo... ) di tutto il mondo…
La mina anticarro ad azione combinata controscafo/controcingolo TMRP-6, è stata una sgraditissima sorpresa per tutti gli equipaggi di mezzi cingolati e blindati che vivevano ed operavano, a loro dire, in alta sicurezza, in ambienti ostili nelle operazioni di Peace Keeping balcaniche.
E come mai?...
Intanto c’era (…e c’è tuttora…) una elevata disinformazione a livello globale riguardo agli effetti reali di una mina anticarro contro un veicolo blindato/corazzato sia esso ruotato che cingolato…la copertura, nelle idee di alcuni alti ufficiali, servirebbe a non demoralizzare troppo gli stessi equipaggi carri che, in genere, posti davanti a documenti e immagini inerenti agli effetti terminali normali di una mina controcingolo di piccole/medie dimensioni su un cingolato , semplicemente passano dall’incredulita’ , alla insofferenza passiva, pensando ancora adesso di essere sempre i piu’ protetti ed inattaccabili di tutti i soldati.
Purtroppo l’esperienza irakena, sia bellica che di peace-keeping e successivamente i conflitti a bassa intensita’ in ogni parte del mondo e attualmente, in particolare in Afghanistan, Cecenia, Ucraina e Siria hanno esattamente dimostrato il contrario.
Gli equipaggi dei blindati e corazzati, siano essi ruotati che cingolati, se non appoggiati pesantemente dalla fanteria appiedata, sono facili bersagli e in combattimento rimangono facili prede di mine o di ordigni improvvisati piazzati in punti obbligati.
Ovviamente non dovevamo arrivare al 2015 per fare affermazioni cosi’ ovvie, ce lo dice la storia…in Africa e durante la battaglia di Kursk in particolare, ricordando anche la Normandia e la Campagna d’Italia, i mezzi corazzati hanno dovuto sviluppare nuove tecniche, tattiche e versioni speciali degli stessi veicoli corazzati ( come i carri sminatori, in tutte le loro versioni) per contrastare sia le nuove tecnologie controcarro portatili ma in particolare le mine anticarro che si svilupparono in diverse tipologie e con l’impiego dei primi materiali amagnetici o a bassa segnatura magnetica.
La mina, costruita con una joint-venture svedese , venne omologata dalle Forze Armate Federali Yugoslave ed entro’ in servizio come mina terrestre seminabile con accenditore anti-shock .
La peculiarita’ di questo ordigno, non solo una semplice mina anticarro contro-scafo ( ovvero con l’impiego di un’asta detta tilt-rod ) e contro-cingolo, era che univa a questi funzionamenti, l’effetto di perforazione terrificantemente efficace, garantito dalla proiezione di un disco di acciaio.
L’effetto ( che non era quello detto “Munroe-Neumann”, https://en.wikipedia.org/wiki/Shaped_charge ovvero la carica cava) era il ben piu’ prestante effetto “Miznay-Schardin” , che si esplicava nella proiezione mediante l’effetto della deformazione, indotta dalla detonazione di un’esplosivo nobile , di una piastra di materiale metallico.( https://en.wikipedia.org/wiki/Misznay%E ... din_effect )
La piastra, sottoposta alle sollecitazioni meccaniche, chimiche e pressorie della detonazione, si deformava assumendo la forma di un proiettile che viaggiava nello spazio a velocita’ tra 1 e 2 km/s aprendo, all’impatto col bersaglio, letteralmente uno spazio tra le molecole del metallo delle corazze.
Magari sembra fantascienza ma sono meglio conosciute come EFP ( Explosively Formed Projectile) oppure come SFF (Self Forging Fragments) ( https://en.wikipedia.org/wiki/Explosive ... penetrator )
https://www.youtube.com/watch?v=tW_qw-TJ7fE e da anni purtroppo proficuamente impiegate contro i mezzi delle Forze della Coalizione in Iraq e Afghanistan.
Contro questo tipo di munizioni improvvisate dalle enormi capacita’ di penetrazione e di gittata ( a differenza della carica cava che ha specifici parametri di funzionamento, le EFP sono efficienti ed efficaci fino a decine di metri dal punto origine dell’esplosione) attualmente non vi è alcuna misura di protezione efficiente o efficace.
L’effetto citato viene impiegato in una serie di munizioni anticarro/veicolo e nelle cariche per neutralizzare ordigni inesplosi a contatto, non a contatto ed a distanza (anche interrati), stante la loro incredibile efficacia.
La mina ovviamente era costruita in materiale temoplastico ad alta resistenza e stagno ma, dato il disco proiettivo che esplicava l’effetto, era rilevabile magneticamente.
L’involucro era di colore verde chiaro del diametro di 290mm ed alto circa 132mm, del peso totale di 7,2kg, con l’accenditore UTMRP, avvitato al corpo della mina.
L’accenditore, con sistema antishock utile a resistere ad azioni di sminamento esplosivo o al tormento della semina, poteva funzionare (in modo contro cingolo) a pressione meccanica sul piatto (150-350kg) oppure ( in modo contro-scafo) mediante un’asta detta Tilt-rod, che aveva la funzione di inclinarsi, spinta dallo scafo del veicolo, producendo la detonazione, se superava i 6°, rispetto alla sua verticale origine .
Lo stesso accenditore aveva un ritardo meccanico di armamento ad orologeria precaricabile, con una chiavetta, selezionabile (0, oppure 1, oppure 4 minuti) per consentire all’operatore di mettersi a distanza di sicurezza, oppure garantire la stessa durante le operazioni di semina delle mine.
Il contenuto in esplosivo era di ben 5,1 kg di Tnt ,in una particolare carica sagomata, oltre ad una piccola carica pirotecnica, posta internamente, tra l'accenditore ed il disco in metallo.
La mina funzionava interrata fino a circa 20cm o immersa completamente in acqua; correttamente attivata da una delle azioni innescanti, faceva deflagrare la piccola carica pirotecnica ( molto simile ad una carica aggiuntiva per bomba da mortaio)che liberava la mina dall’accenditore e dalla terra che avrebbe potuto limitare l’effetto della proiezione metallica, successivamente provocava la detonazione ( con un piccolo ritardo pirotecnico)della carica principale che proiettava il disco metallico contro il bersaglio.
La mina stante il suo notevole peso era trappolabile con congegni regolamentari antisollevamento , contro la rimozione ed aveva un alloggiamento dedicato per questo specifico uso.
Era confezionata in cassa in legno con due aste tilt-rod, con temperature di impiego da -30C a +60C, ed era testata per rimanere operativa fino a 15 dopo l'immagazzinamento.
La performance di perforazione della TMRP-6 era devastante...40mm di acciao omogeneo posti a 800mm di distanza dalla mina.
Questo un video di un'azione meccanica di sminamento di un veicolo remotizzato dedicato, in Bosnia, che viene a contatto con una TMRP-6 interrata...sfortunatamente non riesce a disarticolarla e ne provoca la detonazione.
https://www.youtube.com/watch?v=CFY2gJJn4qk
Attendo integrazioni particolareggiate da tutti ed in particolare un semplice( per nulla) appassionato...e correzioni ovviamente, data l'invasione di campo! [icon_246
Ciao Francesco
La mina anticarro ad azione combinata controscafo/controcingolo TMRP-6, è stata una sgraditissima sorpresa per tutti gli equipaggi di mezzi cingolati e blindati che vivevano ed operavano, a loro dire, in alta sicurezza, in ambienti ostili nelle operazioni di Peace Keeping balcaniche.
E come mai?...
Intanto c’era (…e c’è tuttora…) una elevata disinformazione a livello globale riguardo agli effetti reali di una mina anticarro contro un veicolo blindato/corazzato sia esso ruotato che cingolato…la copertura, nelle idee di alcuni alti ufficiali, servirebbe a non demoralizzare troppo gli stessi equipaggi carri che, in genere, posti davanti a documenti e immagini inerenti agli effetti terminali normali di una mina controcingolo di piccole/medie dimensioni su un cingolato , semplicemente passano dall’incredulita’ , alla insofferenza passiva, pensando ancora adesso di essere sempre i piu’ protetti ed inattaccabili di tutti i soldati.
Purtroppo l’esperienza irakena, sia bellica che di peace-keeping e successivamente i conflitti a bassa intensita’ in ogni parte del mondo e attualmente, in particolare in Afghanistan, Cecenia, Ucraina e Siria hanno esattamente dimostrato il contrario.
Gli equipaggi dei blindati e corazzati, siano essi ruotati che cingolati, se non appoggiati pesantemente dalla fanteria appiedata, sono facili bersagli e in combattimento rimangono facili prede di mine o di ordigni improvvisati piazzati in punti obbligati.
Ovviamente non dovevamo arrivare al 2015 per fare affermazioni cosi’ ovvie, ce lo dice la storia…in Africa e durante la battaglia di Kursk in particolare, ricordando anche la Normandia e la Campagna d’Italia, i mezzi corazzati hanno dovuto sviluppare nuove tecniche, tattiche e versioni speciali degli stessi veicoli corazzati ( come i carri sminatori, in tutte le loro versioni) per contrastare sia le nuove tecnologie controcarro portatili ma in particolare le mine anticarro che si svilupparono in diverse tipologie e con l’impiego dei primi materiali amagnetici o a bassa segnatura magnetica.
La mina, costruita con una joint-venture svedese , venne omologata dalle Forze Armate Federali Yugoslave ed entro’ in servizio come mina terrestre seminabile con accenditore anti-shock .
La peculiarita’ di questo ordigno, non solo una semplice mina anticarro contro-scafo ( ovvero con l’impiego di un’asta detta tilt-rod ) e contro-cingolo, era che univa a questi funzionamenti, l’effetto di perforazione terrificantemente efficace, garantito dalla proiezione di un disco di acciaio.
L’effetto ( che non era quello detto “Munroe-Neumann”, https://en.wikipedia.org/wiki/Shaped_charge ovvero la carica cava) era il ben piu’ prestante effetto “Miznay-Schardin” , che si esplicava nella proiezione mediante l’effetto della deformazione, indotta dalla detonazione di un’esplosivo nobile , di una piastra di materiale metallico.( https://en.wikipedia.org/wiki/Misznay%E ... din_effect )
La piastra, sottoposta alle sollecitazioni meccaniche, chimiche e pressorie della detonazione, si deformava assumendo la forma di un proiettile che viaggiava nello spazio a velocita’ tra 1 e 2 km/s aprendo, all’impatto col bersaglio, letteralmente uno spazio tra le molecole del metallo delle corazze.
Magari sembra fantascienza ma sono meglio conosciute come EFP ( Explosively Formed Projectile) oppure come SFF (Self Forging Fragments) ( https://en.wikipedia.org/wiki/Explosive ... penetrator )
https://www.youtube.com/watch?v=tW_qw-TJ7fE e da anni purtroppo proficuamente impiegate contro i mezzi delle Forze della Coalizione in Iraq e Afghanistan.
Contro questo tipo di munizioni improvvisate dalle enormi capacita’ di penetrazione e di gittata ( a differenza della carica cava che ha specifici parametri di funzionamento, le EFP sono efficienti ed efficaci fino a decine di metri dal punto origine dell’esplosione) attualmente non vi è alcuna misura di protezione efficiente o efficace.
L’effetto citato viene impiegato in una serie di munizioni anticarro/veicolo e nelle cariche per neutralizzare ordigni inesplosi a contatto, non a contatto ed a distanza (anche interrati), stante la loro incredibile efficacia.
La mina ovviamente era costruita in materiale temoplastico ad alta resistenza e stagno ma, dato il disco proiettivo che esplicava l’effetto, era rilevabile magneticamente.
L’involucro era di colore verde chiaro del diametro di 290mm ed alto circa 132mm, del peso totale di 7,2kg, con l’accenditore UTMRP, avvitato al corpo della mina.
L’accenditore, con sistema antishock utile a resistere ad azioni di sminamento esplosivo o al tormento della semina, poteva funzionare (in modo contro cingolo) a pressione meccanica sul piatto (150-350kg) oppure ( in modo contro-scafo) mediante un’asta detta Tilt-rod, che aveva la funzione di inclinarsi, spinta dallo scafo del veicolo, producendo la detonazione, se superava i 6°, rispetto alla sua verticale origine .
Lo stesso accenditore aveva un ritardo meccanico di armamento ad orologeria precaricabile, con una chiavetta, selezionabile (0, oppure 1, oppure 4 minuti) per consentire all’operatore di mettersi a distanza di sicurezza, oppure garantire la stessa durante le operazioni di semina delle mine.
Il contenuto in esplosivo era di ben 5,1 kg di Tnt ,in una particolare carica sagomata, oltre ad una piccola carica pirotecnica, posta internamente, tra l'accenditore ed il disco in metallo.
La mina funzionava interrata fino a circa 20cm o immersa completamente in acqua; correttamente attivata da una delle azioni innescanti, faceva deflagrare la piccola carica pirotecnica ( molto simile ad una carica aggiuntiva per bomba da mortaio)che liberava la mina dall’accenditore e dalla terra che avrebbe potuto limitare l’effetto della proiezione metallica, successivamente provocava la detonazione ( con un piccolo ritardo pirotecnico)della carica principale che proiettava il disco metallico contro il bersaglio.
La mina stante il suo notevole peso era trappolabile con congegni regolamentari antisollevamento , contro la rimozione ed aveva un alloggiamento dedicato per questo specifico uso.
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La performance di perforazione della TMRP-6 era devastante...40mm di acciao omogeneo posti a 800mm di distanza dalla mina.
Questo un video di un'azione meccanica di sminamento di un veicolo remotizzato dedicato, in Bosnia, che viene a contatto con una TMRP-6 interrata...sfortunatamente non riesce a disarticolarla e ne provoca la detonazione.
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Ciao Francesco
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L'arte è scienza, non si improvvisa e non si accontenta di qualunquistiche e superficiali approssimazioni, anzi richiede un duro e sistematico lavoro.
Leonardo da Vinci
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Re: Mina Anticarro TMRP-6
Il piccoletto si è salvato perchè le catene hanno fatto scoppiare il tutto lontano dallo scafo e perchè andava come una lumaca. Lo stesso dispositivo montato su un blindato che si fosse mosso più velocemente non l'avrebbe salvato.
- wyngo
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Re: Mina Anticarro TMRP-6
...le immagini non sono di repertorio e nemmeno prese in rete...il blindato in foto non ha incocciato una TMRP-6 ma una vecchia e meno prestante TMM-1 che è la nipote della Teller 42 ...con meno materiale esplosivo e molto meno efficace.
Se vai piano o forte, una volta premuto sull'organo sensibile, la mina detona...e detona sotto la ruota (o dopo un metro di cingolo) che effettua la pressione...in casi diversi, non è una mina ma un ordigno improvvisato , con una mina come carica principale, ma quella è un'altra storia.
Ciao Francesco
Se vai piano o forte, una volta premuto sull'organo sensibile, la mina detona...e detona sotto la ruota (o dopo un metro di cingolo) che effettua la pressione...in casi diversi, non è una mina ma un ordigno improvvisato , con una mina come carica principale, ma quella è un'altra storia.
Ciao Francesco
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Re: Mina Anticarro TMRP-6
Ciao Francesco,
ancora una volta grazie per le Tue delucidazioni incredibilmente tecniche ed esaustive
Non conoscevo l'effetto “Miznay-Schardin” ovvero che esistessero ordigni di questo tipo pensavo che le mine sfruttassero l'effetto "carica cava" o il potere dirompente degli alti esplosivi.
Anche se l'accrescimento del mio bagaglio tecnico rimarrà fine a se stesso ho aggiunto un tassello in più alle mie conoscenze.
Gianni
ancora una volta grazie per le Tue delucidazioni incredibilmente tecniche ed esaustive
Non conoscevo l'effetto “Miznay-Schardin” ovvero che esistessero ordigni di questo tipo pensavo che le mine sfruttassero l'effetto "carica cava" o il potere dirompente degli alti esplosivi.
Anche se l'accrescimento del mio bagaglio tecnico rimarrà fine a se stesso ho aggiunto un tassello in più alle mie conoscenze.
Gianni
......Lo strano destino della pallottola, che bruciando nasce e bruciando muore......
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Re: Mina Anticarro TMRP-6
Se non ricordo male l'effetto citato è usato anche in un missile anticarro (credo svedese) che colpisce i carri in torretta sfruttando l'effetto della "goccia incandescente" nel punto meno protetto.
- wyngo
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Re: Mina Anticarro TMRP-6
berettofilo ha scritto:Ciao Francesco,
ancora una volta grazie per le Tue delucidazioni incredibilmente tecniche ed esaustive
Non conoscevo l'effetto “Miznay-Schardin” ovvero che esistessero ordigni di questo tipo pensavo che le mine sfruttassero l'effetto "carica cava" o il potere dirompente degli alti esplosivi.
Anche se l'accrescimento del mio bagaglio tecnico rimarrà fine a se stesso ho aggiunto un tassello in più alle mie conoscenze.
Gianni
Ciao Gianni...grazie a te e sono contento che il topic, su un ordigno particolarmente speciale, sia piaciuto...anche perche' nemmeno Stecol mi ha fatto troppo le pulci, dato che ho amichevolmente invaso il suo campo specifico .
La differenza tra le cariche cave e le EFP o SFF, è molto netto e l'efficienza di perforazione di queste ultime, negli anni correnti, ha portato allo sviluppo di munizioni anti-corazza con capacita' eccezzionali, in particolare per gli attacchi anticarro dall'alto, sia d'artiglieria( https://en.wikipedia.org/wiki/SMArt_155 )
che da ordigni sganciati da vettori aerei ( https://en.wikipedia.org/wiki/BLU-108 )
e autopropulse (missili) volo radente antinave ( https://en.wikipedia.org/wiki/C-802 )
...ma sono solo due esempi di una vastissima famiglia di munizioni attuali che sfruttano questo letale principio chimico-fisico.
Ciao Francesco
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Re: Mina Anticarro TMRP-6
Per non essere troppo ovvio , ho scelto una versione del famosissimo e diffusissimo missile TOW la 2B che ha una doppia testa in tandem, rivolta verso il basso, che attacca il carro o il veicolo dall'altro e proietta ben due EFP nello stesso punto, a mezzo di sensori opto-elettronici...ed è diventato operativo nel 1993.Andrea58 ha scritto:Se non ricordo male l'effetto citato è usato anche in un missile anticarro (credo svedese) che colpisce i carri in torretta sfruttando l'effetto della "goccia incandescente" nel punto meno protetto.
http://www.army-guide.com/eng/product2689.html
Ciao Francesco
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Re: Mina Anticarro TMRP-6
L'effetto dei proiettili "autoforgianti" l'avevo letto molti anni fa sulla rivista RID.
Un amico che lavora alla ex Galileo nel settore militare si meravigliava che su questa rivista comparissero varie notizie che per lui erano classificate. Mistero dell'informazione...
Un amico che lavora alla ex Galileo nel settore militare si meravigliava che su questa rivista comparissero varie notizie che per lui erano classificate. Mistero dell'informazione...
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
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- wyngo
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Re: Mina Anticarro TMRP-6
...la pubblicita' è l'anima del commercio e poi, ci si meraviglia di ovvieta' in Italia...le notizie vengono filtrate e diffuse grossolanamente proprio dalle stesse Ditte, per amplificare la vendita e la conoscenza del prodotto.
Ciao Francesco
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Re: Mina Anticarro TMRP-6
Vi mostro alcuni scenari trappola, scoperti nel corso delle operazioni di IFOR, nella ex jugoslavia e accuratamente riportati in molti manuali.
Questi scenari specifici sono di grande effetto per un pubblico di "non addetti ai lavori" ma non impressionano affatto personale addetto alla posa ed alla bonifica dei campi minati ( Genieri e Guastatori del Genio) , in quanto conoscitori della materia e per i piu' grandicelli, gente che lavorava con molta tecnica e improvvisazione, in campi dove ancora la Convenzione di Ottawa ancora non poneva veti.
Per molti la guerra balcanica ha portato in tv la guerra del XX secolo, delle mine e dei bombardamenti dei civili con mortai ed artiglierie, oltre ai cecchini che hanno insanguinato Sarajevo...ma i militari sapevano che paesi come l'Afghanistan, la Cambogia, il Laos, le guerre africane e altri posti dimenticati, vivevano esperienze ancora piu' devastanti.
In questa prima immagine, è stata ricostruita una sede stradale sbarrata e trappolata in maniera particolare, specialmente perche' la trappola si opporrebbe ad un forzamento notturno e diurno, sia da personale che da veicoli...
Questa seconda immagine ricostruisce uno spot che sfata dei uno dei miti del campo minato, mito che citerebbe che si puo' bypassare una zona minata camminando sulle pietre, perche' sicuramente le pietre non sono minate...
Ciao Francesco
Questi scenari specifici sono di grande effetto per un pubblico di "non addetti ai lavori" ma non impressionano affatto personale addetto alla posa ed alla bonifica dei campi minati ( Genieri e Guastatori del Genio) , in quanto conoscitori della materia e per i piu' grandicelli, gente che lavorava con molta tecnica e improvvisazione, in campi dove ancora la Convenzione di Ottawa ancora non poneva veti.
Per molti la guerra balcanica ha portato in tv la guerra del XX secolo, delle mine e dei bombardamenti dei civili con mortai ed artiglierie, oltre ai cecchini che hanno insanguinato Sarajevo...ma i militari sapevano che paesi come l'Afghanistan, la Cambogia, il Laos, le guerre africane e altri posti dimenticati, vivevano esperienze ancora piu' devastanti.
In questa prima immagine, è stata ricostruita una sede stradale sbarrata e trappolata in maniera particolare, specialmente perche' la trappola si opporrebbe ad un forzamento notturno e diurno, sia da personale che da veicoli...
Questa seconda immagine ricostruisce uno spot che sfata dei uno dei miti del campo minato, mito che citerebbe che si puo' bypassare una zona minata camminando sulle pietre, perche' sicuramente le pietre non sono minate...
Ciao Francesco
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